sabato 5 dicembre 2015

Traduzione passo del Zhuang Zi

Il Zhuang Zi un testo fondamentale per il taoismo, datato nel periodo degli "Stati Combattenti", generalmente si pensa che questo testo si stato scritto dallo stesso maestro Zhuang ma in realtà la versione più antica che conosciamo è un analisi di Kou Xiang. Alcuni capitoli sono stilisticamente chiaramente differenti da altri, infatti si pensa che i primi sette capitoli, detti capitoli interni siano stati scritti dallo stesso maestro Zhuang o da qualcuno vicino a lui o almeno che siano stati scritti nel periodo degli stati combattenti, e gli altri capitoli invece sono stati inseriti durante i secoli a venire e spesso essi sono riadattamenti dei primi sette capitoli.
Nonostante tutte le analisi storiche che si possono fare su questo testo, esso, rimane a mio avviso e non solo il testo mistico d'eccellenza per il taoismo e non solo per esso e ritengo che i capitoli "esterni" del Zhuang Zi meritino altrettanta attenzione di quelli interni.
Ritengo il Zhuang Zi un testo da leggere quotidianamente o almeno più volte nel corso della vita, leggere un tale testo una sola volta a poco senso, infatti, ogni volta che leggo pezzi di questo testo mi sembra di leggerli per la prima volta, pochi giorni fa infatti, aprendo il testo in una pagina a caso, mi sono imbattuto nel capitolo 12 intitolato "cielo e terra" in un particolare punto di esso, nonostante credo abbia letto questo pezzo molte volte mi è sembrato di leggerlo per la prima volta e in esso mi è sembrato di intuire una sintesi essenziale del taoismo mistico che non può essere separato dal pensiero cosmologico e cosmogonico di esso. Ho confrontato questo passaggio con tre versioni differenti quella di Kia-hway, quella di Tommasini  e quella di Wieger e come spesso accade per i testi taoisti presentano innumerevoli differenze, questo è normalissimo, perché spesso i testi taoisti non sono scritti in prosa e per loro stessa natura sembrano volutamente misteriosi. A causa delle differenze tra le varie versioni di questo passaggio , non ostante la mia scarsissima conoscenza del cinese mi sono munito di dizionario e ho letto e tradotto questo passaggio direttamente dal testo cinese valutando ideogramma per ideogramma anche etimologicamente.
Presenterò qui le varie versioni da me confrontate e in più in ultimo inserirò la mia traduzione riportando gli ideogrammi cinesi moderni.

Questa che segue è la versione di Lou Kia Hway
All'inizio era il nulla, il nulla non aveva nome. Di là si produsse l'uno; l'uno fu senza che avesse una forma materiale. Ne nacquero gli esseri: è ciò che viene chiamata la sua virtù. In ciò che non aveva forma si ebbe una distribuzione, alla quale segui un movimento perpetuo che ha nome Destino. Nel corso delle sue trasformazioni sono nati gli esseri. Al suo compimento l'essere creato possiede un corpo organizzato. Questo corpo preserva l'anima.L'anima e il corpo sono soggetti a leggi proprie. È ciò che viene chiamata la natura innata. Chi perfeziona la propria natura ritorna alla virtù originaria. Chi raggiunge la propria virtù primitiva si identifica con l'origine dell'universo e, attraverso quella con il vuoto. Il vuoto è grandezza. È simile all'uccello che canta spontaneamente e si identifica con l'universo. Quando si identifica perfettamente con l'universo, appare ignorante e oscuro. Raggiunge la virtù profonda e si inabissa nell'armonia universale.

Quella che segue è la versione di Tommasini
Nel primo principio era il non-essere, privo di esistenza e di nome, dal quale emerse l'Uno. Vi fu l'Uno , che era informe: le creature vissero perché l'ottennero e ciò fu detta virtù. Nell'informe si creano distinzioni, pur senza separazione , e ciò fu detto mandato. Quella che si muove e s'arresta, che trasmette la vita alle creature e che in essa dà completezza al principio vitale è detta forma. Tanto il corpo che lo spirito ebbero delle norme di comportamento e ciò fu detto natura.
Chi si coltiva nella sua natura ritorna alla virtù, al culmine della quale partecipa al principio. Partecipandovi è vuoto , essendo vuoto è grande. Emette suono secondo la bocca e, ciò facendo , concorda con il Cielo e la Terra. Tale suo concordare è confuso, come se fosse stupido, come se fosse obnubilato; ciò è detto misteriosa virtù, partecipazione alla grande sottomissione.

La versione che segue è quella di Wieger
Nel grande inizio d'ogni cosa, c'era il nulla di forma, l'essere impercepibile; non c'erano esseri sensibili, e di conseguenza non c'erano nomi. Il primo essere fu l'Uno, non sensibile, il Principio. Si chiama te, norma, la virtù [o «rettitudine»] che emana dall'Uno, la quale diede vita a tutti gli esseri.
Moltiplicandosi indefinitamente nei suoi prodotti, tale virtù partecipata, in ciascuno di essi si chiama ming, la sua «dotazione», la sua sorte, il suo destino. La norma dà in tal modo nascita a tutti gli esseri per concentrazione ed espansione alternate. Nell'essere che nasce, certe linee definite specificano la sua forma corporea. In questa forma corporea è rinchiuso il principio vitale.
Ciascun essere ha il suo modo di fare, che costituisce la sua natura propria. In que-sto modo gli esseri discendono dal Principio. Risalgono ad esso mediante la tecnica [me-todologica] taoista che coinvolge la mente e il corpo, e che riconduce la natura indivi-duale alla conformità con la virtù agente universale e l'essere particolare all'unione con il Principio primordiale, il grande Vuoto, il gran Tutto.
Tale ritorno, tale unione, avvengono non mediante un'azione [individuale], ma me-diante una cessazione. Quasi un uccello che, chiudendo il becco, smetta di cantare e si taccia. Fusione silenziosa con il cielo e la terra, in un'assenza d'agire che sembra stupida [solo] a coloro che non la comprendono, ma che in realtà è virtù profonda [esoterica]; comunione con lo sviluppo cosmico.

La versione che segue è la mia, certamente non è buona, le mie conoscenze linguistiche e culturali sono troppo scarse ma ritengo che in qualche modo mi abbia aiutato a capire questo passaggio. Riporto con la traduzione gli ideogrammi cinesi moderni dell'opera stessa, e riporto il significato di ognuno, ovviamente tutti sanno che ogni ideogramma cinese ha più significati e quindi troverete degli stessi ideogrammi con traduzioni differenti a secondo del contesto e alla traduzione che mi è sembrata più appropriata.
                                        grande,                 inizio,                        essere, senza
泰      初       有 无
IL primordiale principio è l'essere-non-essere
senza, essere, senza, nome
  无有 无名
IL NON-ESSERE/ESSERE È SENZA APPELLATIVO
uno, dopo, sorgere
一之所起
DOPO SORSE L'UNO
essere, uno, ma, non, forma
有一而未形
UNO È UN ESSERE MA NON HA UNA FORMA
cose, finalmente in grado di, per mezzo di, nascere
物得以生
DA ESSO ALLORA NACQUERO LE CREATURE
parlare, (particella possessiva), virtù
谓之德
Ciò VIENE DETTO IL SUO “CARISMA”
non,forma, questo, essere, dividere
未形者有分
QUEST' ESSERE SENZA FORMA SCISSÒ
ancora, però, nessun divario tra loro
且然无间
PUR RESTANDO UNITO
per nominare, (particella possessiva), vita
谓之命
QUESTO LO CHIAMO “CREAZIONE”
stop, movimento, dà, vita, cose
留動而生物
AL SUO MOTO E DALLA SU QUIETE NASCONO GLI ESSERI
cose, accrescono, fisiologia
物成生理
GLI ESSERI SI EVOLSERO CON LE FUNZIONI INTERIORI
parlare, (particella possessiva), forma
謂之形
QUESTO LO CHIAMO INIZIO DELLA FORMA
corpo fisico, salvaguardare, spirito
形體保神
IL CORPO CUSTODISCE LO SPIRITO
ciascuno ha, cerimonia, regola
各有儀則
CIASCUNO DI ESSI HA LE PROPRIE LEGGI E FUNZIONI
dire, (particella possessiva), natura
謂之性 
QUESTA LA CHIAMO NATURA INNATA
natura, coltivare, ritornare, virtù
性修反德
CHI COLTIVA LA NATURA INNATA RITORNA AL CARISMA
virtù,arrivare, uguale a, in, principio
德至同於初
CHI ARRIVA AL “CARISMA” SI IDENTIFICA CON IL PRINCIPIO
uguale a, esistenza, vuoto
同乃虛
SI IDENTIFICA CON LA SUSSISTENZA DEL VUOTO
vuoto, esistere, grande
虛乃大
LA SUSSISTENZA DEL VUOTO È AMPIA
congiunto, cinguettio, bocca
合喙鳴
IL SUO PARLARE È CONGIUNTO ALLA BOCCA
CINGUETTIO, PARLARE, CONGIUNTO
喙鳴合
CON IL PARLARE CONGIUNTO ALLA BOCCA
dare, Cielo, Terra, diventare, essere come
與天地為合
OTTIENE D'ESSER CONFORME ALL'UNIVERSO
esso, congiunzione, lungo filo
其合緡緡
COLLEGATO COMPLETAMENTE ALL'UNIVERSO
sembrare, stupido, sembrare, confuso
若愚若昏
SEMBRA STUPIDO E CONFUSO
essere, detto, mistero, virtù
是謂玄德
                   QUESTO È DETTA MISTERIOSA VIRTÙ
insieme, in, grande, sottomettersi
同乎大順
E SI UNISCE ALLA GRANDE CONFORMITÀ







lunedì 16 febbraio 2015

Misticismo : in oriente,in occidente e nella concezione taoista


Cosa vuol dire mistica? difficile trovare una risposta a questa domanda, anche perché una volta data risposta verrebbe da chiedersi chi è un mistico? o perlomeno chi può essere considerato tale.

Certamente la concezione di mistica cambia di significato da oriente a occidente.

In comune hanno il concepire la mistica come qualcosa di difficilmente definibile e raccontabile.

Nella maggior parte dei casi in occidente sentiamo parlare di mistica come un qualcosa di concesso, non indotta da volontà propria, non è qualcosa di ottenuto ma di ricevuto, una grazia, un dono, infatti in ambito cristiano spesso si delega  questo potere a Dio o allo spirito santo.
"Una seduta di yoga non potrà insegnare a un cuore a “sentire” la paternità di Dio, né un corso di spiritualità zen lo renderà più libero di amare. Questo potere ce l’ha solo lo Spirito Santo."
                                                                                                                       Papa Francesco

In oriente invece il misticismo è più una ricerca personale,religiosa, uno sforzo intrapreso per raggiungere una meta, come un determinato stato spirituale personale.

In entrambi i casi si possono distinguere tre fasi del misticismo, presenti sia pur con differenti approcci sia in oriente e sia in occidente, e sono:  La fase "purgante", che corrisponde ad una fase di svuotamento di sé stessi, uno svuotamento dai vecchi concetti, del proprio vecchio sé per arrivare alla seconda fase che è quella "illuminativa" che è l'acquisizione di una nuova identità e di nuovi concetti, al punto di avere difficoltà a riconoscere se stessi, l'altra fase mistica  la si può chiamare di tipo "unitivo" in questa fase l'individuo sente il raggiungimento di un unità , uno stato individuale in cui ci si sente intimamente uniti con la realtà che ci circonda, spesso ci si riferisce alla percezione di questa unità globale con il denominativo di "uno", proprio per sottolineare l'unità di questo stato percettivo della realtà, in cui l'individuo è come dissolto come entità personalizzata e diventa una immagine dell'universo.

Gli adepti del taoismo sono sicuramente dei ricercatori mistici, tuttavia il taoismo non sembra affatto rinnegare la possibilità di una mistica spontanea non nata da sforzi individuali o almeno per quanto riguarda  un principio di misticismo.
Infatti il taoismo prevede una vera e propria pratica per la ricerca mistica che coinvolge l'intero corpo che viene visto come un microcosmo fatto a immagine e somiglianza del macrocosmo e si cerca con la pratica di armonizzare il proprio microcosmo con il macrocosmo, e questo lo si può fare con esercizi che coinvolgono il corpo di stile YANGSHENG (nutrire e proteggere la vita),tecniche di visualizzazione e altri metodi, ma il taoismo prevede anche un ricerca mistica dove la pratica fisica vera e propria non è richiesta, ma si tratta più di una ricerca intellettuale che viene aiutata dalla pratica della tipica meditazione taoista ZHOUWANG (sedersi e dimenticare), entrambi questi due metodi di affrontare la ricerca mistica propria di ogni taoista , a differenza del passato oggigiorno sembrano uniti in una sola pratica sfociata nel NEIDAN (alchimia interiore taoista) .

La mia modestissima opinione è che mistico è chi ha un approccio alla propria ricerca spirituale empirica, si tratta di una ricerca di conoscenza più che di fede, che può solo essere mossa  da una profonda sete spirituale che spinge l'individuo alla ricerca di sé stesso e della verità ultima e credo che lo sforzo nella ricerca sia necessario e inevitabile , ma quella sete di conoscenza può forse essere mossa da cause non sempre legate alla nostra volontà.