venerdì 10 febbraio 2012

Lieh-tzu



Negli scritti di Hoang-ti è detto: la sostanza che si proietta [all'esterno] non produce una nuova sostanza, ma un'ombra; il suono che risuona non produce un suono nuovo, ma un'eco; quando il nulla di forma si scuote, non produce un nuovo nulla, ma l'essere sensibile. Ogni sostanza vedrà la sua fine. Essendo il cielo e la terra delle sostanze, essi finiranno, come finirò io; se si può, ad ogni buon conto, chiamare fine ciò che è soltanto un cambiamento di stato. Giacché il Principio, dal quale tutto ha origine, non avrà mai fine, poiché non ha avuto inizio e non è soggetto alle leggi della durata. Gli esseri passano successivamente attraverso stati di essere vivente e di essere non-vivente, di essere materiale e di essere non-materiale. Lo stato di non-vita non è prodotto dalla non-vita, ma segue lo stato di vita (come la sua ombra; si veda sopra). Lo stato di non-materialità non è pro-dotto dall'immaterialità, ma fa seguito allo stato di materialità (come la sua eco; si veda
sopra). Quest'alternanza successiva è fatale, inevitabile. Ogni vivente cesserà fatalmente e necessariamente di vivere, e cesserà poi necessariamente di essere non-vivente, e tornerà necessariamente alla vita. Perciò, voler far durare la propria vita e sfuggire alla morte, è volere l'impossibile.
Nel composto umano, lo spirito vitale è l'apporto del cielo, il corpo è il contributo della terra. L'uomo incomincia con l'aggregazione del suo spirito vitale con i grossolani elementi terrestri e finisce con l'unione dello stesso spirito con i puri elementi celesti. Quando lo spirito vitale abbandona la materia, ciascuno dei due componenti ritorna alla propria origine. Da questo discende che i morti (coei) sono chiamati (coei) [ritornati]. In effetti essi sono ritornati alla loro dimora propria (il cosmo).
Hoang-ti ha detto:
«Lo spirito vitale rientra dalla propria porta nel Principio; il corpo ritorna alla pro-pria origine (la sostanza), ed è la fine dell'individualità».

3 commenti:

  1. Veramente non capisco il popolo dei blog, so bene quanto sia vario. Tuttavia considero il web uno strumento di comunicazione e anche un formidabile strumento culturale. Eppure girovagando tra i siti e blog vari, in tanti scrivono, riportano,visitano siti o blog su tutto ciò che riguarda - Zen, Tao ecc. ma poi finisce tutto nell'anonimato.
    Questa premessa per dire quanto apprezzo ciò che pubblichi!!!, eppure tematiche su filosofia, psicologia ecc sono anche queste argomenti diffusi in web...Comincio a pensare che questo popolo di anonimi spesso scrittori o poeti siano al contrario non tanto dinamici, ma fondamentalmente pigri e quel che è peggio pieni di sè.

    La proposta di rileggere i maestri taoisti che da molti commentatori definiscono del primo taoismo, meglio riconosciuto come taoismo filosofico, mi da l'opportunità di riprendere lo studio, che sicuramente mi farà comprendere dove e come le interpretazioni di oggi, possano essere cambiate, o meglio rielaborate e quindi adattate al mondo di oggi.

    Mi scuserai per esermi allungato con lo scritto. Buona domenica.

    RispondiElimina
  2. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

    RispondiElimina
  3. Non ho niente da scusare, il suo blog è uno di quelli che mi ha convinto ad aprirne uno anche per me.

    Non so se si tratta di pigrizia, certamente credo che l'anonimato possa anche essere una cosa buona sopratutto per alcune tematiche. Forse si trasmette tramite un blog la parte di noi che non mostriamo nella realtà, almeno in parte per me è cosi, non trovo interessante parlare delle tematiche che affronto qui con gente che non gli interessa.

    Ho aperto un blog solo per divertimento personale e magari per stare in contatto con qualcuno che ha i miei stessi interessi non certo per diventare famoso :) .

    Grazie per la sa attenzione a i miei post e continui con il suo blog che ne sono un lettore fisso.

    RispondiElimina