domenica 6 maggio 2012

Zhìyǐ

 Se guardi nella tua mente in qualsiasi istante, non puoi percepire né un colore né una forma per verificarne l'esistenza. Tuttavia non puoi neanche dire che non esista, poiché pensieri differenti l'attraversano di continuo. La vita è veramente una realtà inafferrabile che trascende sia le parole che i concetti dell'esistenza e della non esistenza. Non è né esistenza né non esistenza e comunque ha le caratteristiche di entrambe. È la inconcepibile entità della Via di Mezzo che è la realtà di tutte le cose.

4 commenti:

  1. Se tendi la corda oltre misura si spezzerà; tuttavia se la si lascia troppo lenta, non suonerà...potrebbe essere una delle tante metafore della Via di Mezzo.

    La mente è un giardino che va manutenuto in continuazione...quando sorgono le sterpaglie, bisogna estirparle...
    La vita o la si domina o la si subisce.
    Il risveglio non lo si può ottenere pensando, nè lo si può ottenere senza pensare...

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  2. "Il risveglio non lo si può ottenere pensando, nè lo si può ottenere senza pensare"

    Forse bisogna entrare nella giusta condizione per pensare senza sforzo, secondo me il problema è che non ci rendiamo conto dello sforzo che sta dietro ogni piccolo pensiero e azione, forse noi che ci interessiamo di taoismo dovremmo allargare la concezione che abbiamo del wu wei.

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  3. Ho sempre inteso la pratica del wu wei, una modalità di fare o pensare trascendendo ciò che si pensa o si fa; nel senso che se ogni azione o pensiero si riesce a viverli senza interferenze, in piena spontaneità...le stesse azioni e/o pensieri divengono da se. Per dirle in zen senza alcun inizio, senza alcuna fine; ma scorrono come l'acqua di un fiume, mai la stessa...e qui l' azione/non-azione taoista...

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  4. anche io intendo il wu wei cosi, non da sempre ma forse oggi sono arrivato ad intendere il significato del wu wei che considerò come un stato umano, di cui non si sente la mancanza quando non si è in questo stato, ma si sente la presenza quando lo si ha nei pensieri e nelle azioni che come dice lei avvengono senza interferenze quindi credo si assolutamente da abbandonare quella concezione del wu wei che tende ad avvicinarlo ad una forma di lassismo.

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